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Studio per "La belle Henriette" (da Casanova)
Acquerello

Il tema della donna è fondamentale nella produzione artistica del pittore, che fa sfilare nella sua galleria di ritratti immaginari le più svariate tipologie. Ai tipi già incontrati, e ai numerosi a venire, si aggiunge Henriette, colta nell'affettuosa dolcezza femminea e distinta per la caratterizzazione tutta settecentesca che il pittore riesce a rendere con le varie effusioni delle terre colorate e quell'ariosa spazialità suggerita da tocchi d'azzurro. Il ricordo colto del nascente gusto rococò invita all'evocazione di un personaggio legato al mondo di Casanova, nelle cui morbide forme del viso, nell'inconsapevolezza degli epigoni del proprio destino, s'insinua il pericolo della capricciosa volubilità.

Ombra e luce, nell'opposizione dialettica che costituisce una cifra stilistica ricorrente nelle figurazioni di Cannella, costruiscono con ricercata semplicità i volumi del volto, mentre lo spumeggiare delle pennellate struttura astrattamente lo spazio. E' un brio squisitamente settecentesco rivisitato con letteraria attenzione da un pittore moderno. Trasporto emotivo, velocità d'esecuzione e fluidità del colore delineano il ritratto di una delle donne che, pare, il Casanova abbia amato più delle altre.

Testo critico tratto da "Cento Opere su Carta"
(Paolo Sirena e Flaminia Fanari)

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