Matisserie…
Pastelli ad olio
La tavola offre un omaggio di Cannella alle eleganti linearità di uno dei più
grandi fra i pittori del Novecento. Nel creare un ponte che lo mette
in relazione con l'espressionismo avanguardistico cui strizza scherzosamente
l'occhio, il pittore rivela al contempo l'autonomia stilistica che caratterizza
stabilmente il suo lavoro.
Il valore dinamico del gioco di corrispondenze cromatiche tra lineamenti del
volto e anatomie interne si misura infatti con una nuova dimensione costruttiva
della linea, non più soltanto decorativa e vagamente protesa alla tridimensionalità
come quella di Matisse, né tantomeno confinata al contenimento di piatte
campiture coloristiche. L'energica vitalità del crescendo espressivo deriva
ancor più dalla triplicazione aggettivale della linea, a ciascuna delle quali
il pittore demanda il compito della definizione parziale del volto, ricostruito
per sinizèsi mentale.
L'immagine proposta è attuale, definita per i nostri tempi, e i rapporti forma-colore
dipendono dall'evoluzione tecnica e dal design, oggi strettamente assoggettato
alla linea aereodinamica, e da un gusto che si è affinato seguendo anche percorsi
storici.
Testo critico tratto da "Cento Opere su Carta"
(Paolo Sirena e Flaminia Fanari)