White
& Black China
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... così da lui chiamati, il suo hommage con la
china alla C(h)ina, al Giappone. Ce li presenta lo stesso autore, con
la perizia dell'orafo e del crisostomo, con la parola avvolgente come
i fili preziosi delle sue linee.
C'è nella sua opera, come nel suo eloquio, una componente autonimica
ormai nota a tutti quelli che lo conoscono, che è autoricerca,
autocoscienza, astrazione di sè nell'arte, identificazione di
sè in essa e insieme astrazione dall'oggetto medesimo della sua
pittura. Una sorta di operazione ontologica per cui l'artista recupera
la propria visione dell'arte dall'arte stessa.
Esprimendo un concetto che meglio chiarisce l'ontologismo intellettuale
di Nino Cannella, la poesia esiste nonostante il poeta. L'arte
ha una sua realtà indipendente. Per assurdo. L'artista in fondo,
è solo colui che trova l'arte, e nell'arte trova se stesso. In
sostanza, per Cannella, prima res è l'arte; per prima
c'è la "cosa" dell'arte, l'opera d'arte; poi l'artista
che da essa prorompe, ma che le da l'impronta.
E. Cadoni |